La bellezza salvata dai ragazzini
un progetto diretto da Gabriele Vacis | ideato da Antonia Spaliviero e Gabriele Vacis.
La bellezza, che non è nè povera nè ricca, ma è necessaria, perché, sapendola individuare nei suoi infiniti aspetti, genera prospettive e quindi innovazione ed è un meraviglioso veicolo di ben-essere (e benessere) individuale e collettivo, nonché di lettura del contemporaneo.
Saper guardare al bello è un processo educativo fatto di ambienti/culture/educazione/scelte/ che vanno a formare il gusto individuale e ne determinano la capacità di farsi valore collettivo e sociale. Il progetto prevede tre tappe di lavoro rispettivamente a Novara, Vercelli ed Alessandria. Ognuno di questi capitoli sarà caratterizzato in modo specifico e sarà in stretto dialogo con le istituzioni e l’associazionismo giovanile della città ospitante. in ognuna sarà realizzato e presentato al pubblico un vero e proprio progetto/spettacolo, nel quale i giovani partecipanti saranno protagonisti, avendo così l’opportunità di far conoscere il proprio punto di vista sul tema proposto.
Obiettivo del progetto è infatti mettere in atto punti di osservazione e appropriazione del bello quoridiano esistente nella vita di ogni partecipante. i giovani partecipanti avranno quindi l’opportunità di incontrarsi e interagire con artisti dei vari settori dell’arte (cinema, teatro, pittura…) e della cultura, per svilupparne con essi l’osservazione, la fruibilità nel proprio quotidiano, l’influenza del bello nella percezione del vivere personale e collettivo.
GLI ARTISTI COINVOLTI
GABRIELE VACIS (direzione e regia del progetto)
Il disagio e la violenza delle periferie industriali sono l’ambiente e il soggetto dei suoi primi lavori. Con un gruppo di amici, tra cui Laura Curino, Lucio Diana, Antonia Spaliviero, negli anni settanta realizza progetti di animazione teatrale, performance e allestimenti urbani. Nel 1980 si laurea in Architettura. Con gli stessi amici, a cui si aggiungono Roberto Tarasco, Adriana Zamboni e Mariella Fabbris, nel 1982 fonda il Laboratorio Teatro Settimo. I primi spettacoli, Citrosodina e Kanner puro diventano piccoli classici del teatro ragazzi. Il primo spettacolo “adulto”, Signorine, è un intreccio di storie di immigrazione. Esercizi sulla tavola di Mendeleev, nel 1984, impone il teatro di Vacis al pubblico e alla critica nazionale ed internazionale. Nel 1985 Elementi di struttura del sentimento vince importanti premi e riconoscimenti, segnando il ritorno della narrazione a teatro. Nello stesso periodo Vacis lavora sulle relazioni tra teatro e urbanistica redigendo il Piano di Ambiente culturale per la città di Settimo Torinese, che prevede la pedonalizzazione del centro storico e il riutilizzo di vecchie fabbriche in spazi per la cultura. Negli anni ottanta promuove e dirige festival teatrali come Assedio e Viaggio in Italia. Nel 1988 inizia ad insegnare alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Del 1989 è la sua prima regia lirica: L’alfiere opera contemporanea di Siegfried Matthus. Dei primi anni novanta è la rivisitazione dei classici: La storia di Romeo e Giulietta da Shakespeare (1991) e Villeggiatura da Goldoni (1993), rivelano uno stile fondato sul racconto dei grandi testi piuttosto che sulla loro messinscena. Negli anni novanta, con Il racconto del Vajont e gli spettacoli su Olivetti, Vacis è uno dei creatori del Teatro di narrazione. Il narratore senza orpelli, nello spazio vuoto, diventa fenomeno che influenza profondamente la comunicazione, dal teatro alla televisione, dal giornalismo alla politica. Dopo essersi messo in scena in ’Totem, Vacis, nel 1999 conduce 42º parallelo, una serie di trasmissioni televisive dedicate alla letteratura del novecento. Nel 1996 ha ricevuto il Premio per la Regia dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nel 2000 Fenicie, da Euripide, è il risultato di un lungo percorso pedagogico verso un teatro “compositivo”, in cui sono gli attori stessi ad improvvisare lo spettacolo. Il lavoro rivela anche La Schiera, tecnica di formazione e allenamento dell’attore fondata sull’ascolto ideata e usata da Vacis. Nel 2002, dopo vent’anni, il Teatro Settimo viene acquisito dal Teatro Stabile di Torino. Vacis assume il ruolo di regista stabile. La prima realizzazione, ’Domande a Dio diventerà ’Torino Spiritualità, festival annuale della città di Torino che richiama personalità e pubblico da tutto il mondo. Tra il 2006 e il 2007 dirige grandi eventi come la Cerimonia Inaugurale delle Olimpiadi invernali di Torino. Questi allestimenti urbani recuperano l’esperienza spettacolare dei primi spettacoli del Teatro Settimo, in particolare di Esercizi sulla tavola di Mendeleev. Dal 2008 lavora alla fondazione del Teatro Regionale Alessandrino di cui è direttore artistico. Alla fine degli anni 2000 l’interesse di Vacis si rivolge al cinema e all’intreccio dei linguaggi a scopo pedagogico. Il docufilm Uno scampolo di paradiso vince il Premio della Giuria al Festival di Annecy. Dal 2008 dirige il progetto TAM (Teatro e Arti Multimediali) con il Palestinian National Theatre a Gerusalemme e il progetto La paura Sicura che coniuga teatro, cinema e nuovi media.
ROBERTO TARASCO
Nasce all’età di 16 anni. Fino ad allora non avevo ancora capito chi ero e cosa volevo. A quell’età, parliamo del 1975, iniziai ad appassionarmi. Frequentavo il liceo scientifico Einstein di Torino. Lì trovai un ambiente a me congeniale e insieme ad altri compagni costituimmo un gruppo, che si incontrava per discutere e stilare testi legati a tematiche sociali o artistiche. A fine anno scolastico rappresentavamo quei testi in scena, era un modo per fare politica. La prima messinscena s’intitolava “Ieri, oggi, domani”, oggi direi che aveva un taglio molto “brechtiano”. Allora, se mi avessero detto che quello che facevamo si chiamava “teatro” non ci avrei creduto. Per come lo vedevo io, il “teatro” era roba per annoiate signore borghesi impellicciate e con lo strascico. Allora pensavo che mai avrei fatto “teatro” nella mia vita. Il gruppo ogni anno si riformava ed eravamo più di 30, studenti ma anche giovani lavoratori. In realtà solo 4 o 5 di noi si potevano considerare veramente appassionati. Facevamo assemblee, partecipavamo in modo molto libero a corsi di musica popolare, di fotografia, sessuologia, organizzavamo cineforum. Nella seconda metà degli anni Settanta a Torino quasi ogni giorno c’era una manifestazione. Si scendeva in strada con la faccia pitturata, tutto accadeva in modo molto improvvisato, ma anche molto sentito, vero, goduto.
ANTONIA SPALIVIERO
Antonia Spaliviero, tra i fondatori di Teatro Settimo. Autrice e ideatrice di progetti Teatrali e, dal 2008, anche cinematografici. Tra le opere per il Teatro: “Mi Ami?” farsa femminista, “Emily & Therese” dalla vita e opere di Emily Dickinson e Teresa di Lisieux, “Libera Nos” dall’opera letteraria di Luigi Meneghello, . Lettere alla madre dalla corrispondenza degli immigrati italiani in America, Io Volevo essere sempre il comandante dal diario inedito di un alunno torinese negli anni del fascismo, Diari dalla Gioventù da Anna Franck e Etty Hillesum. Coautrice con Gabriele Vacis tra gli altri, di Signorine , Elementi di struttura del sentimento, Canto per Torino. Traduzioni e adattamenti per il Teatro: Sette a Tebe da Eschilo, Tartufo da Moliere, Uccelli da Aristofane, Rusteghi da Goldoni.
Tra i Progetti: Divina: teatri delle donne, Progetto Periferie e Cartoline dalle Vallette e per la Città di Torino: “Romeo e Giulietta ai Balconi di Settimo” e“Le maestre e i maestri della Città”per la città di Settimo Torinese. Per il Cinema ha scritto e prodotto “Uno scampolo di Paradiso” 2008 ritratto di una città di periferia; La paura siCura, 2010 viaggio tra le paure degli italiani. In fase di realizzazione: BELLEZZA: indagine in forma teatrale e cinematografica sull’estetica e l’etica del bello, visto e vissuto dagli adolescenti piemontesi in collaborazione con Teatro Stabile Torino e Regione Piemonte.
DOMENICO CASTALDO (Laboratorio di Vercelli)
Diplomato nel 1993 alla scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi., dal 1996 lavora come cantante e compositore per il gruppo musicale Rosso Rustico Amaro Trio. Dal 1996 dirige il Laboratorio Permanente sull’Arte dell’Attore, con il quale ha realizzato numerosi seminari per compagnie, scuole di teatro e università italiane ed estere. Nel 1999 è stato insignito del Premio «Giuseppe Bartolucci» alla attività di ricerca. Nel corso della prossima stagione teatrale firmerà per il Teatro Stabile di Torino la regia dello spettacolo Piccola guerra perfetta, ispirato al romanzo omonimo della scrittrice Elvira Dones.
FABIO BOSCO (Laboratorio di Alessandria)
Dal 2004, in qualità di fondatore e direttore creativo di Traumfabrik organizza e conduce laboratori didattico-creativi rivolti a bambini, ragazzi e adulti nell’ambito della narrativa, affabulazione, giornalismo, teatro e cinema. Realizza anche documentari e cortometraggi con e per scuole ed enti.
FRANCESCO PARISE (Laboratorio di Alessandria)
Attore e regista si è formato all’Istituto d’Arte Drammatica “I POCHI” di Alessandria diretto da Ennio Dollfus e ha partecipato a numerosi seminari con registi e attori quali Valerio Binasco, Marcello Bartoli, Mario Chiapuzzo, Andrea Lanza, Marco Sciaccaluga, Marco Baliani, Ambra D’Amico, Roberto Anglisani ed altri. Ha lavorato come attore in spettacoli teatrali di narrazione e di prosa con registi come MARCO BALIANI, MARCO VACCARI, AMBRA D’AMICO, MARIO CHIAPUZZO. Dal 1997 si occupa di organizzazione teatrale collaborando con comuni e pro loco alla realizzazione di manifestazioni culturali. Da più di 14 anni si occupa di didattica teatrale all’interno delle scuole, elementari, medie inferiori e superiori. Partecipa come attore e regista in numerosi spettacoli teatrali di prosa. Attualmente è direttore artistico dell’Associazione Culturale Teatrolab, presidente dell’Associazione Teatrale I NUOVI POCHI, direttore e insegnante nella Scuola di Teatro I POCHI in collaborazione con il Teatro Comunale di Alessandria e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alessandria.
LAURA BOMBONATO (Laboratorio di Alessandria)
Interprete e regista di numerosi spettacoli teatrali, Laura Bombonato si è diplomata alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino nel 1997. Nel corso della sua carriera ha curato la messinscena di numerosi testi contemporanei, da Brecht a Genet, adattando alcuni testi letterari firmati da Calvino e dal collettivo Wu Ming. Negli ultimi anni ha preso parte al progetto Skiera di Gabriele Vacis alla Cittadella di Alessandria e ha proseguito la propria attività artistica, concentrandosi soprattutto sull’attività didattica nelle scuole del territorio Alessandrino.