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Rossella

Rossella

“Non ce la facciamo Gaia.”
Lei è diversi passi dietro me, mi guarda scoraggiata e io soffro vedendola così.
Rigiro la cartina tra le mani.
Orologio, cartina, Gaia che rimane indietro…
Finalmente, dietro all’ultima curva larga, la punta del Marocco.
Attingendo non so quali forze, stiamo correndo verso le colonne d’Ercole. Un blu profondissimo da cui sbuca l’Africa con una sottile sciarpa di nebbia: e vento, vento dappertutto.
Stridono dei freni.
Un pullman è la nostra unica possibilità di raggiungere in tempo l’aereo verso casa…
Ma è troppo presto…
Gaia si sporge per afferrare la punta dell’Africa.
Un gabbiano spicca il volo verso il Marocco, restando in bilico tra i due mari.
I grilli scoppiano a cantare.
Vedo risolversi davanti a me tutto il tumulto che ci portiamo in viaggio.
A Gibilterra si arriva a fatica e si resta giusto il tempo per oltrepassarla.
Gibilterra ti chiama per correre, e planare delicatamente… oltre.
È la svolta per noi, Gaia, non più studentesse, non più bambine… passeremo anni divise, affronteremo correnti verso mari calmi e oceani in tumulto, non so come, Gaia, ma in qualche modo faremo.
Gaia si volta in silenzio.
“Andiamo?”

E via di corsa verso l’autobus.

Rossella Guidotti