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Ramon

Ramon

Andavo ai giardini con mio nonno e salivo sopra all’altalena; mi spingeva cosi forte che toccavo il cielo.?Altalena, bici, pattini e pallone, poi a casa; e mia nonna ad aspettarci con un bel piatto di spaghetti al pomodoro e basilico. Poi io e mio nonno sul divano accendiamo la televisione e guardiamo i cartoni e li ci addormentiamo insieme.?Dopo il pisolino una bella partita a carte, mio nonno era campione di scopa, briscola, scopone scientifico. Mio nonno mi faceva vincere apposta anche se non lo voleva ammettere.?La cosa più bella era il tempo con mio nonno a raccontarmi di come si viveva al suo paese, di come ha dovuto lasciare la famiglia per salire al nord, di quanti lavori ha dovuto cambiare, e quanti ne faceva in contemporanea perché non bastavano per mantenere tutti.? Di quando faceva il galletto in discoteca e di quando ha incontrato il vero amore, mia nonna… La cosa più bella era ascoltarlo a bocca aperta, la sua gioia negli occhi nel raccontare; e quel sorriso.
Che bello che eri nonno, mi manchi.

Ramon Branda