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Federica

Federica

Tre sorelle, una madre e un padre. Tutti sul divano, appiccicati. Un divano in legno chiaro con grandi cuscini verdi. Disegni geometrici marroni e gialli sulla carta da parati e la tavola ancora da spreparare.
Tutti con le gambe accavallate e le braccia in mezzo alle cosce per fare più spazio al vicino. Solo mia madre ha le gambe stese su una sedia. Chi è alle due estremità è più sfortunato perché appoggiato al bracciolo di legno.
Tutti immobili a guardare la tv. Ogni tanto qualcuno cambia posizione e fa cadere il telecomando sul pavimento in cotto. Mia sorella posa la testa sulla mia spalla ed io sul seno di mia madre.
L’unico rumore è la televisione ed il respiro un po’ più forte di chi per primo si addormenta.
E’ un peccato andare a letto, ci si riposa meglio tutti insieme, si sogna meglio, ci si sente al sicuro.
Bellezza: la mia famiglia aggrovigliata su un divano scomodo, un insieme di corpi abbracciati in una pace profonda, esclusiva.

Federica Tripodi